L'ombra di colui - Parte 3

Eccomi giunto alla terza e ultima parte della lunga ma (spero) interessante  disamina, dove riporto quale possa essere l'identità di questo misterioso personaggio. La figura che meglio sembra adattarsi alla descrizione presentata è quella di Ponzio Pilato. Tale lettura fu proposta per la prima volta da E. Bambarani (Due chiose dantesche, Verona 1897), ripresa poi anche dal Pascoli. Vediamo se le considerazioni fin qui esposte si adattano a questa figura storica: prefetto in Galilea per un decennio durante il regno di TIberio, è famoso perchè fu giudice nel processo a Gesù, durante il quale si rifiutò di condannarlo (sappiamo che in seguito se ne lavò le mani), cedendo poi di fatto alle richieste dei sadducei che ne chiedevano al crocifissione. Impedire e sedare rivolte o tumulti era una sua responsabilità; ciò che fece quando si vide chiamato a giudicare il Cristo fu un valido esempio di come abbia fino all'ultimo cercato di evitare problemi molto più gravi. In Gesù, riconobbe ...

Le tre facelle

Le meraviglie, legate all'osservazione del cielo da parte di Dante nei primi canti del Purgatorio, non si esauriscono di certo con la storia delle quattro stelle. Prima di addormentarsi nella Valletta dei Principi, il Poeta indugia ancora nell'ammirare il Firmamento per notare che ora in cielo brillano tre stelle in prossimità del Polo.

Li occhi miei ghiotti andavan pur al cielo,

pur là dove le stelle son più tarde,

sì come rota più presso a lo stelo.

E 'l duca mio: «Figliol, che là sù guarde?»

E io a lui: «A quelle tre facelle

di che 'l polo di qua tutto quanto quanto arde».

Purg VIII, vv. 85 - 90

Analizzando la conformazione del cielo, risulta molto improbabile che si tratti di stelle circumpolari e di certo il gruppo delle tre, visibili nelle ore serali, non prende il posto delle quattro osservabili quella stessa mattina, come afferma Virgilio nei versi successivi. Questo perché in generale non è possibile che due costellazioni circumpolari si scambino di posto, salendo l'una verso il polo e tramontando l'altra a ovest; Virgilio afferma infatti che il gruppo delle quattro stelle sono ora "di là basse".

Nella realtà dunque, le due costellazioni risultano entrambe visibili, quando Dante le descrive nell'ottavo canto. Sebbene egli sia sempre molto preciso quando si tratta di riferimenti astronomici, in questo caso sembra che egli abbia voluto descrivere semplicemente una determinata situazione, senza preoccuparsi che potesse essere verosimile o se fosse corretta sotto tutti i punti di vista, mentre sono del tutto persuaso che sapesse bene che ciò che stava descrivendo non fosse plausibile, conoscendo il comportamento corretto delle stelle circumpolari.

Per concludere, credo che il gruppo delle tre stelle, ammirate dal Poeta mentre si trova nella Valletta dei Principi, sia oggi noto con il nome di Triangolo Australe ed escludo invece che possa trattarsi delle tre stelle della Cintura di Orione, dato che in quel momento sono nascoste dal monte stesso del Purgatorio.

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