Gli invidiosi
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Sul Monte del Purgatorio, gli invidiosi occupano la seconda cornice; di essi si descrivono punizione, condizione e ad alcuni è data anche la parola. Stessa cosa sembra non accadere all'Inferno, dove questi peccatori rappresentano degli illustri assenti. Svariate le teorie sul perché non siano presenti tra i cerchi infernali, insieme agli altri peccatori.
In realtà, credo che Dante non li abbia affatto tralasciati o, peggio, dimenticati ma abbia invece riservato anche a loro un posto, e dunque una punizione eterna, adeguati alla loro colpa. Come sempre, ritengo che ci sia una chiave per risolvere l'enigma. Il principale indizio è rappresentato dalle parole di Aglauro, quando dice:
«Io sono Aglauro che divenni sasso»
Purg XIV, v. 139
quale esempio di invidia punita, che le anime alla seconda cornice odono ripetere.
Non vanno poi dimenticati altri dettagli non meno importanti: questi peccatori indossano ad esempio mantelli del color della pietraia. È possibile dunque che la pietra sia la soluzione dell'enigma? È questo il dettaglio che può aiutare a capire perché in apparenza, e solo in apparenza, gli invidiosi non siano presenti nei cerchi infernali? Se si segue la direzione indicata da questi, e da altri indizi analoghi, si riescono a trovare e a capire come vengano puniti all'Inferno, senza dover ricorrere a teorie o spiegazioni in merito alla morale infernale o perché alcuni peccati possano essere puniti e altri no?
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